2 Comments

  1. Hires
    28 Aprile 2011 @ 07:25

    Il signoraggio così come viene presentato è una bufala smontabile facilmente.

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  2. Giancarlo Gramaglia
    31 Luglio 2010 @ 15:02

    Buongiorno Loris Palmerini,
    grazie per avermi sottoposto all’attenzione il video che ho fatto girare con questo commento dal titolo: Vacanza del pensiero, ovvero Il Signore è con noi.
    “e se fosse che è il nostro pensiero a trovarsi costantemente in vacanza?
    Che noi non vogliamo proprio saperne di cogliere e di vedere più in là del nostro naso?
    Non è che il troppo semplice fa sì che sia incredibile o credibile?
    E’ una questione del credere?
    Proviamo a pensare…ah…ah…ah… (che arroganza..eh…!) se i soldi siano intanto anche solo il frutto di un lavoro che ci interessa, e che ciascuno si occupasse di un lavoro che non lo rendesse schiavo, ma che lo realizzasse in soddisfazione di ogni momento: “di ogni momento che è il tempo della tua vita!”.
    E -lo so- è troppo: utopia…ecc…!

    Già : “pane al pane” & “vino al vino”, ma cosa c’entra?
    Guardate, guardate il video.
    Proviamo a ritornare dalla vacanza del pensiero!
    Un amico a proposito mi scrive: “Chi ha creato questo sistema? (Del Signoraggio) Bé, non lo sappiamo. Ciò che possiamo dire, però, che nell’uomo, da sempre, il desiderio di totalitarismi e di distruzione è dietro all’angolo.
    E’ in fondo un’aspirazione, sia delle vittime che dei carnefici. Chissà se potremo avviare uno studio sulla pulsione di morte nel sociale, tramite questi meccanismi correlati al signoraggio bancario. Potrebbe essere un bel lavoro.”
    E se invece -caro amico, invece di trovarci giustificazioni, categorie, modelli – provassimo a pensare che il potere non è quella cosa occulta, misteriosa, dove è il destino che ci tocca!: “bah, io non so, ci pensino gli altri, io penso alla mia fam…” e se il potere fosse proprio nel “mio pensiero con”? un’altro che ci…e in un terzo che pensa, e via via…non in vacanza, ma in sostanza: tutto il pensiero al soggetto con…
    Restituire il pensiero al soggetto derubato.
    Se non ci fosse nulla da dividere, ma solamente da con dividere? proprio a partire dal pensiero per scambiarlo.
    La pulsione di morte non è la morte, ma semplicemente è la presa d’atto che siamo finiti: nel tempo e nello spazio.
    Non si tratta di eternizzare La Morte, ma di capire che il tempo della mia vita è questo, senza tanti ma e forse.
    Badate che non è tanto difficile questo pensiero: il bimbo infatti ci arriva tranquillamente: non c’è nulla di profondo: è il cemento della cultura che ci ha imbalsamato nella saputezza: (teorie, filosofie, e company) che ci condanna, che ci blocca schiavi dentro la caverna, costringendoci a far restare il pensiero non pensiero: Freud l’ha chiamato rimosso.
    Viviamo nell’impero del non pensiero, e facciamo finta che…intanto il Signore è con noi.

    Buoni pensieri…?!
    G.G.”

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