9 Comments

  1. giuseppe
    2 Giugno 2015 @ 00:25

    Per quanto riguarda il Referendum-broglio del 1946, perfino Romita, Ministro dell’Interno all’epoca, e il segretario di Togliatti, Caprara, ammisero che ci furono schede bruciate, brogli e la Monarchia aveva vinto, un po’ di sana lettura farebbe bene agli italiani. Sbagliò S.M. Umberto II a non chiedere il riconteggio delle schede, anche perché una buona parte dei soldati e le popolazioni istriane e dalmate non poterono votare per le pressioni dei comunisti titini. Quindi la Storia é da riscrivere, per guardare avanti, per non commettere quello che é successo nel 1946 e nel 2011, eventi negativi che stiamo ancora scontando.

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  2. Giorgio
    4 Dicembre 2009 @ 11:39

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  3. http://www.vivicentro.org/profile.php?mode=viewprofile&u=29
    16 Settembre 2008 @ 13:23

    Quando vi fu il referendum Monarchia/Repubblica io ero giovanissimo (ben per me!) ma rticordo benissimo la querelle che nacque relativamente al conteggio dei voti.

    I monarchichi accusarono il Viminale nella persona del buon ingegnere Romita (piccolo di corpo, ma grande di cervello, fu l’ideatore dell’Autostrada del Sole) di aver “rimestato” i voti per fare vincere la Repubblica.

    Chiaro che i repubblicani abbiano sdegnosamente rigettato tale teoria ed oggi siamo una Repubblica (non nel senso che intendiamo qui in meridione che quando diciamo “… e che cavolo è … repubblica” intendiamo che è un gran casotto senza regole in cui tutti fanno i cavoli loro).-

    Ricordo che vi furono mille e mille accuse e rimandi al mittente, ma poi tutto finì nel nulla ed “il bell’Umberto” finì a Cascais e fu decretato dalla prima costituzione italiana che sul suolo italico non potessero mettere piede oltre che i diretti interessati (Umberto II* e la di lui regale consorte Maria Josè) anche i loro discendenti.

    Questo ovviamente mi appare una assurdità dal momento che se è vero che le colpe furono dei padri, non capisco perchè debbano coinvolgere i figli!

    Tuttavia la tesi “sparata” dal signor Loris Palmerini, facente parte di un ipotetico e non meglio identificato Tribunale del Popolo Veneto, mi è sembrata assolutamente nuova, anche se alquanto cervellotica visto che gli accaniti monarchici non la tirarono mai in ballo, per cui ho deciso di pubblicarla a pagina 27 della mia testata.

    http://www.vivicentro.org/-il-tribunale-del-popolo-veneto-vt3056.html

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  4. Geremia Agnoletti
    27 Aprile 2008 @ 09:13

    Mi rivolgo al sig. Rosmini, che dice: >… Comunque questa questione fu già impugnata più volte dalla Corte Costituzionale e dalla Cassazione tutte con parere unanime, il referendum era ammissibile e valido.<

    Lei sa bene che la moglie non può testimoniare contro il marito!
    Reputo impossibile che la Corte Costituzionale e dalla Cassazione possano mettere in discussione il loro datore di lavoro (o meglio…: fornitore di stipendi).
    I loro pareri unanimi sono in chiaro conflitto d’interesse

    Vorrei tanto che spontaneamente si rimettessero al giudizio internazionale.
    E vorrei (come veneto) avere la loro (italiana) illimitata disponibilità di risorse per organizzare la mia revisione di fronte al citato giudizio indipendente internazionale.

    Ma molto più banalmente vorrei organizzare un referendum per conoscere la volontà dei veneti oggi. Voglio andarmene dalla sudditanza italiana con tutti gli abitanti del nostro territorio, meridionali, marocchini, arabi o balcanici che siano.
    Troverò un modo per andare d’accordo (come ha saputo fare Venezia per secoli) con tutti loro.
    Senza subire le pazzie mafio-romane.

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  5. Rosmini
    25 Maggio 2007 @ 16:32

    Salve, la ringrazio per avermi mostrato che si può ingrandire l’immagine.
    Comunque la sua risposta è inesatta. Lei parla della cessione della dalmazia con il trattato di Parigi…. non è così, a Parigi vennero stabilite le zone di influenza sovietica e titina, come le ripeto a Yalta si parlò ampiamente di questo scottante argomento. Già nel 44 ci fu un famoso incontro tra Churchill e Stalin i quali stabilirono le zone di influenza dell’ Europa e la Jugoslavia non faceva parte dell’alleanza occidentale.
    Per quanto riguarda l’indizione del referendum come si evince dai suoi testi l’ammissibilità del referendum era in quel momento , MARZO, che le regioni erano in subbuglio, nel GIUGNO la situazione era cambiata. Lo stesso scenario internazionale arrivò alla famosa “prima distensione”, i seggi rimasti fuori votarno eccome esclusa Zara che era già Jugoslava. Capisco la sua esuberanza per aver visto questi dati, ma avrebbe dovuto anche guardare le liste dei votanti tutti i seggi partecipanti e i territori che parteciparono al 2 giugno.
    Comunque questa questione fu già impugnata più volte dalla Corte Costituzionale e dalla Cassazione tutte con parere unanime, il referendum era ammissibile e valido.
    Il risultato lei sa già qual’è quindi risulterebbe pedissequo continuare a discutere.

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    • giuseppe
      2 Giugno 2015 @ 00:31

      No, la Cassazione, in merito ai brogli, non proclamo’ MAI la repubblica, ma divulgo’ i dati in suo possesso, solo il conteggio parziale e adulterato.

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  6. loris
    25 Maggio 2007 @ 03:15

    > Salve, vorrebbe essere così gentile da rendere leggibili queste sue pubblicazioni? si legge a malapena l’intestazione” Regno d’Italia”.

    Bastava cliccare sull’immagine per averne la dimensione reale . Ora però può cliccare ( Clicca qui ingrandire MOLTO l’immagine …) per averne un ingrandimento.

    Altrimenti salvi l’immagine sul suo pc e lo apra con un programma di grafica. Oppure usi il plugin “zoom” per firefox”

    > In questo modo, solo a partire dall’intestazione appena menzionata si capisce che il suo documento non è valido dato che IL REGNO D’ITALIA CADDE NEL MAGGIO 1946.

    I decreti sono del marzo 1946. Il referendum non è ANCORA CONCLUSO dato che devono votare ancora i collegi previsti nel decreto.

    > Come lei saprà infatti Umberto II , ultimo re d’italia, non per niete chiamato “re di maggio”, fu costretto in esilio in Portogallo.

    Veramente se ne è andato da solo

    > Dopo questa prima nota vorrei aggiungere che Dalmazia e Istria vennero restituite alla Jugoslavia di Tito già nel ‘43 (le dice niente l’affermazione “Precedente Italiano?”)poi ufficializzato a Yalta nel 1945.

    La cessione del territorio è avvenuta con il trattato di parigi del 1947 veda http://www.palmerini.net/blog/?p=35

    > Come vede tutto si ricollega perfettamente a quello appena scritto sopra.

    Non mi pare

    >Sicuramente i suoi documenti saranno gli ultimi documenti dei Savoia risalenti ben prima del maggio 46, MA AL MARZO 46.

    Esatto perciò il suo ragionamento non quadra.

    > Non voglio annoiarla con altri dati di inestimabile importanza, quindi termino qui.
    > Vorrei solo pregarla di informarsi meglio prima di pubblicare, le sue pubblicazioni non sono per nulla imparziali, anzi, sembrano tendenzialmente di parte e fortemente devianti.

    Oppure nuove scoperte e concezioni contestate come sempre da chi ne viene scosso.

    >P.S. Internet nonè la più affidabile delle fonti, per reperirire informazioni più importanti ci sono le biblioteche.

    Infatti le scansioni sono le fotocopie delle Gazzette Ufficiali trovate in una importante biblioteca universitaria.

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  7. Rosmini
    24 Maggio 2007 @ 18:50

    Salve, vorrebbe essere così gentile da rendere leggibili queste sue pubblicazioni? si legge a malapena l’intestazione” Regno d’Italia”. In questo modo, solo a partire dall’intestazione appena menzionata si capisce che il suo documento non è valido dato che IL REGNO D’ITALIA CADDE NEL MAGGIO 1946. Come lei saprà infatti Umberto II , ultimo re d’italia, non per niete chiamato “re di maggio”, fu costretto in esilio in Portogallo.
    Dopo questa prima nota vorrei aggiungere che Dalmazia e Istria vennero restituite alla Jugoslavia di Tito già nel ’43 (le dice niente l’affermazione “Precedente Italiano?”)poi ufficializzato a Yalta nel 1945. Come vede tutto si ricollega perfettamente a quello appena scritto sopra.
    Sicuramente i suoi documenti saranno gli ultimi documenti dei Savoia risalenti ben prima del maggio 46, MA AL MARZO 46.
    Non voglio annoiarla con altri dati di inestimabile importanza, quindi termino qui.
    Vorrei solo pregarla di informarsi meglio prima di pubblicare, le sue pubblicazioni non sono per nulla imparziali, anzi, sembrano tendenzialmente di parte e fortemente devianti.
    P.S. Internet nonè la più affidabile delle fonti, per reperirire informazioni più importanti ci sono le biblioteche.

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    • excalibur
      8 Aprile 2010 @ 00:44

      terrorizzati sti attuali e passati “omuncoli” governanti italioti, da far togliere la pagina
      al link precedente <> . Sappiamo tutti quali e quanti interessi ci siano sotto al fatto che i cittadini rimangano sudditi, e che i cittadini del nord (piemonte lombardo veneto e friuli)ancora invasi dall’occupazione dello straniero stato italiano rimangano tali. Interessi impronunciabili e rilevabili negli archivi dei servizi s. italiani, ma non solo. Anche gli inglesi hanno enormi interessi a che i cittadini del nord (piemonte lombardo veneto e friuli)rimangano completamente all’oscuro delle loro vere origini e storia, e siano impotenti e ininfluenti nel decidere le loro sorti future. possiamo tranquillamente invertire il senso di marcia e tornare ad essere protagonisti del nostro futuro impadronendoci del nostro ostacolatissimo e negato passato, della nostra celata storia e riprenderci quanto ci e’ stato rubato razziato e depredato con imbrogli studiati a tavolino da governi di tutti i colori, e da fortissime irriferibili influenze esterne di altri stati, usurpato. facciamo capire a questi valvassini e valvassori ed impiegatuncoli mandati da stati oppressori e invasori,(stato italiano) ed esteri (stato inglese che infiniti danni ha prodotto nell’intero globo) che comanda la gente del posto, e nessun altro.

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