17 Comments

  1. fleur
    12 Gennaio 2011 @ 21:26

    Bellissimo pezzo. Sinceramente, non ci vedo nulla di male che il capitale tedesco compri l’ industria italiana. Loro ci mettono i profitti, noi la creatività . E ne veniamo fuori ancora.

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  2. Paolo
    29 Novembre 2007 @ 08:39

    Post interessante che, però, ha tralasciato un aspetto di importanza fondamentale, ovvero il declino della globalizzazione(finalmente) dovuto al picco di produzione petrolifera o peak oil.
    Carburanti sempre più costosi o addirittura scarsi, prezzo noli marittimi in crescita esponenziale e quindi scaricati sul prezzo finale del prodotto lavorato o della merce, renderanno non più competitivo tutto ciò che è prodotto nei paesi a bassi salari(buoni solo per gli schiavi) e soprattutto sarà sempre più difficoltoso e costoso importare dall’estero.
    E’ inevitabile nel prossimo futuro il ritorno alle economie locali/nazionali.
    Un consiglio:rispolverate le biciclette…

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  3. Giuseppe
    17 Novembre 2007 @ 16:19

    Caro Max 6 Amici
    io sono veramente sfiduciato e non vedo una scelta valida nel nostro panorama politico. Cambiano i nomi, i simboli, le coalizioni ma persone nuove non ce ne sono e le vecchie non hanno nemmeno intelligenza tecnica per migliorare il nostro paese basti guardare la questione sicurezza allarmante CIAO

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  4. d
    14 Novembre 2007 @ 15:22

    concordo con la convinzione che siamo noi consumatori a DOVER fare la differenza, oltre a POTERLO fare. chissa’ perche’ pero’ al momento buono prevale sempre la via di comodo. … purtroppo, e mi dispiace dirlo, abbiamo i governanti che ci rispecchiano, parlando in generale. uniamo le forze, possiamo ancora cambiare le cose!!!

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  5. Max
    9 Novembre 2007 @ 18:53

    La colpa non è di Ciampi, perchè quello era il sistema che la politica adottava e lui doveva attenersi alle direttive. Il fatto di mantenerci nella famosa banda stretta, era una scelta politica, a cui Ciampi doveva attenersi, usando tutti gli strumenti.

    A Giuseppe dico che non è vero che la guerra incrementa l’economia. E’ dimostrato che l’economia di pace è più redditizzia (gli inglesi hanno pagato i debiti della I guerra mondiale fino agli anni ’60).

    La Cina, che con il caro petrolio sta avendo grossissimi problemi, in questi giorni sta pensando di proporre di acquistarlo in un’altra valuta.

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  6. adriano zanchin
    8 Novembre 2007 @ 19:25

    Secondo voi Panto e Segato sono morti di morte naturale o sono stati fatti fuori?

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  7. Oscar Boscaro
    8 Novembre 2007 @ 12:14

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  8. Oscar Boscaro
    8 Novembre 2007 @ 12:14

    Alla c.a. Loris Palmerini:
    ADERISCI ANCHE TU e DI’ LA TUA.
    TI ASPETTIAMO CON I TUOI ARTICOLI BOMBA…
    VEDIAMO SE A QUALCUNO…. DIAMO UNA SVEGLIATA!
    (P.S.: FORZA BEPPE GRILLO!!!)

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  9. Oscar Boscaro
    8 Novembre 2007 @ 12:10

    Cos’e’ il Social Prosumer
    Tantissima è la letteratura che tratta del Prosumer, quindi è un fenomeno non sol già esistente, ma in continua crescita.
    Nella società si avverte una voglia di partecipazione che cresce di pari passo con la crisi di fiducia nelle istituzioni e di coloro che le rappresentano.
    I partiti e la pubblica amministrazione, anche se non lo manifestano chiaramente, lo avvertono, e le aziende si rendono conto che devono fare i conti con un consumatore sempre più critico ed attento.
    La richiesta di partecipazione parte dal basso e vuole costruire nuove prospettive di vita attraverso nuove forme : social forum, manifestazioni in piazza, girotondi, blog, V-day. Altra via possibile è il boicottaggio del consumatore, che premia le aziende dalla condotta eticamente corretta o socialmente responsabili a discapito delle altre.
    Il Prosumer, consumatore attivo e partecipe, vuole la redifinizione delle regole del gioco e vuole farne parte, far sentire le proprie ragioni.
    I politici se ne sono resi conto e tramite sondaggi, progetti urbani in cui si coinvolge la popolazione, elezioni primarie, forum, blog vogliono soddisfare la sete di partecipazione del cittadino, ma l’impressione è che sia solo una facciata, solo un contentino. Per questo è importante essere vigili e presenti, sempre.
    Stiamo chiedendo il vostro coinvolgimento per creare una rete costruttiva, volta a valorizzare la conoscenza di ognuno, stimolarvi al dibattito e quindi ad una produzione culturale, frutta della messa in comune della propria esperienza e competenza.
    Tutti insieme possiamo fare pressioni sui governi, sul mercato, sulle organizzazioni come l’ONU, e il mezzo attraverso cui lo facciamo è potente: le manifestazione di piazza lasciano le voci al vento, qui rimane nero su bianco ed è impossibilie ignorarlo quando viene fatto in modo massiccio. In piu’ si puo’ fare comodamente da casa impiegando pochissimo tempo.
    Abbiamo coniato la figura del Social Prosumer perchè vogliamo sia chiaro che operiamo nell’interesse della collettività , senza lucrarci sopra, ma solo per ottenere una vita migliore, una vera democrazia, più giustizia. Per noi e per tutto il pianeta.
    Se ad esempio premiamo le aziende che usano imballaggi fatti da prodotti riciclati, che non inducono quindi al consumo di nuove risorse che sono patrimonio di tutta l’umanita’, non pensate forse che le altre sarebbero obbligate ad adeguarsi?
    Se puntiamo il dito su un’azienda farmaceutica che non produce un farmaco salvavita solo perche’ non e’ redditizio, e non compriamo piu’ i suoi prodtti, pensate che non possa sortire alcun effetto?
    Se vigiliamo sull’attività del governo ed alziamo la voce pensate che non ne debbano tenere conto? Noi siamo coloro che saranno chiamati a rieleggerli.
    Siamo tanti, dobbiamo solo unirci e tenerci collegati tra di noi. Con questo mezzo non si hanno piu’ scusanti… ognuno di noi può fare qualcosa, pensateci.
    Non possiamo piu’ dire… Si tutto va male, ma che posso farci io? Mica posso cambiare il mondo!
    Ebbene non è piu’ cosi’, comincia ad aderire a Social Prosumer, che si colleghera’ con altre iniziative, che collaborerà con associazioni già esistenti ed operative.
    Tanti sono i progetti ed i campi di applicazione.
    Quello che dobbiamo fare è renderci riconoscibili, darci un’organizzazione ed aderire, in modo da avere tutti un’unica voce nel momento giusto.
    ADERISCI E SEMINA PURE TU, per te e per i tuoi figli
    by Dilia

    http://www.socialprosumer.splinder.com/

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  10. Giuseppe
    8 Novembre 2007 @ 10:30

    Io ho dei parenti in Argentina e da anni si commenta il nostro andamento sulla base della loro esperienza. Non siamo distanti da una crisi simile a quella che hanno avuto loro. Situazione creata dai nostri governanti e dalla spallata decisiva data dal cambio lira euro al quale il buon Prodi non è stato in grado dire la sua nelle sedi e nel momento più importante dopo la seconda guerra mondiale, ma ha solo fatto un ghigno purtroppo. Il problema reale è che da troppo tempo non c’è una guerra in europa e i nostri sistemi economici non sono in grado di crescere continuamente se non c’è una distruzione. L’America ne sa qualcosa essendo la sua forza basata su un industria bellica deve creare guerre in giro per il mondo, noi ?? se avessimo un generale con le palle invece che con la pancia ci sarebbe stato un colpo di stato perchè da destra a sinistra questi ci i-+-+-O sempre noi.

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    • fleur
      12 Gennaio 2011 @ 21:29

      E’ una tesi ultrasfruttata e anche piuttosto fallace.

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  11. Alessandro Pentori
    8 Novembre 2007 @ 09:50

    Sarebbe invece curioso arrivare alla fonte del problema e capire perchè il dollaro si svaluta e perchè non venga usata una moneta che non soffra di questi problemi…

    Chissà perchè però nessuno mette in dubbio la necessità di avere una moneta imposta per legge…

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    • fleur
      12 Gennaio 2011 @ 21:28

      Bisognerebbe u…de.. tutti i banchieri privati che stanno guadagnando sulla nostra pelle. E allora addio casta.

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  12. io
    8 Novembre 2007 @ 08:54

    Lo sai, si, che lo spam è reato? Cmq concordo con quanto sopra

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  13. me
    8 Novembre 2007 @ 08:26

    Ho appena scoperto il problema dei blog: tutti possono dire cazzate in forma giornalistica.
    In particolare su questo blog.

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