10 Comments

  1. Luana
    26 Novembre 2011 @ 17:43

    Ma si, che vadano con l’Austria….staremo piú larghi e smetteremo di finanziare il giornale “La Padania”, di pagare le quote latte e di contribuire alle pagliacciate tipo: Miss Padania o gallina padovana…é uguale! Bisogna essere molto gallina per prestarsi a ´ste buffonate! Vai popolo veneto e che il Signore te la mandi giusta!”

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    • Loris Palmerini
      28 Novembre 2011 @ 15:55

      Dovrebbe leggere con più attenzione. Non puntiamo ad andare con l’austria , ma a tornare stato sovrano Lombardo-Veneto, invaso illegalmente dall’Italia nel 1866 in violazione del trattato internazionale.

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  2. peter
    3 Giugno 2008 @ 13:51

    Un altra cosa: se il plebiscito non è valido, allora il veneto e il lombardo sarebbero ancora territori austriaci… giusto???

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  3. Renzo
    3 Giugno 2008 @ 12:36

    Auguri per l’ardua impresa, qualcuno mi puo’ spiegare perche’ questo governo la prima cosa che ha fatto e’ stata di togliere l’unica tassa federale esistente?

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  4. Peter
    3 Giugno 2008 @ 11:15

    Palmerini,

    in caso d Indipendenza però ci restituirete a noi tirolesi i comuni tirolesi Cortina, Livinallongo e Colle S.Lucia che con il 1866 e il Veneto non hanno niente a che fare??
    Se chiedete giustizia per voi, siate giusti con gli altri. Grazie.

    Peter

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  5. P. Sogaro
    3 Giugno 2008 @ 09:42

    Bell’articolo.

    Qualche domanda per chi ne sa di più.
    Quanto tempo si prenderà la corte UE per decidere? Giorni, settimane, mesi?
    Se verrà dichiarato nullo il plebiscito del 1866, a quali scenari potremo andare incontro?

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  6. Valerio
    3 Giugno 2008 @ 07:40

    Da veneto, trovo corretto e giusto il federalismo fiscale. Il 75% della ricchezza prodotta in Veneto allo Stato centrale è decisamente troppo.
    Ma i motivi sono sotto gli occhi di tutti: al sud Italia c’è una stragrande maggioranza di lavoro dipendente statale, e quasi nessuna forma imprenditoriale. Se aggiungiamo che le poche forme imprenditoriali sono vessate dalla mafia, la situazione peggiora.
    Dovendo fare discorsi costruttivi, penso che al sud debbano prima di tutto affrancarsi da un’impostazione mafiosa e omertosa, e questa deve essere la loro vera rivoluzione.
    La seconda rivoluzione che devono fare è nella mentalità : smetterla di dare sempre la colpa ad altri della loro situazione, smetterla di trovare sempre alibi, ma cominciare a darsi una mossa per cambiare le cose e arrangiarsi con le proprie forze. La frase “Lo stato dov’è?” è proverbiale da parte dei meridionali, ma spesso dimenticano di avere anche dei doveri verso lo stato.
    Detto questo, trovo per certi versi una perdita slegare culturalmente il Veneto da regioni quali la Toscana, l’Umbria, le Marche, il Lazio e anche la Campania. Il popolo veneto non investe in cultura, e gli stessi che vorrebbero l’indipendenza parlano spesso di quanto sia inutile dedicarsi ad attività artistiche e culturali in genere. Ben venga allora appoggiarsi culturalmente a regioni più avanzate da questo punto di vista: come noi ci aspettiamo che la Campania impari dal Veneto l’economia, così sappiamo prendere atto di essere poco avvezzi alle discipline artistiche e ad avere moltissimo da imparare da loro. La cultura del lavorare a testa bassa non si può considerare una vera e propria cultura, ma è più una scelta di vita.

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  7. Carmine Colacino
    2 Giugno 2008 @ 17:35

    Auguro al Veneto, ed ai veneti, di ottenere giustizia e i diritti che le competono, compreso il proprio diritto all’autodeterminazione. Non vorrei però che si crei una contrapposizione Sud (Due Sicilie) – Veneto (Repubblica di Venezia), che non ha ragione di esistere.
    Infatti entrambe le aree sono state (e sono attualmente) sfruttate dal governo romano-tosco-padano, anche se ovviamente hanno storie
    diverse, sia antiche che attuali. Le tasse “non applicate” al Sud in realtà servono a ben poco, stante la gestione, nel meridione, della “cosa pubblica” da parte di ascari venduti (e funzionali) al potere centrale, come ben dimostra, per esempio, l’attuale crisi dei rifiuti (nella quale è purtroppo coinvolta anche la parte evidentemente meno sana dell’imprenditoria veneta – almeno a credere quello che è detto in Gomorra).
    L’Italia è una costruzione artificiale, costituita da Piemonte (e Toscana e Lazio) per sfruttare le varie parti annesse, o con la forza (Due Sicilie) o illegalmente (Lombardo-Veneto, anche se i destini di queste due aree, Lombardo e Veneto, non sono state gli stessi).
    È necessaria una riconsiderazione complessiva che riconosca i diritti di tutti, perché ovviamente non ci sono diritti che valgono solo per alcuni e non per altri. È necessari – io credo – un lavoro congiunto e complessivo (che non preclude, ovviamente, iniziative singole e localistiche).

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